+39 090 991 25 16 info@studiomedicorizzo.com
Seleziona una pagina

LEEP (Loop Electrosurgical Excision Procedure)

Centro Polispecialistico Rizzo
Che cos’è la LEEP?

L’acronimo LEEP sta per “Loop Electrosurgical Exicision Procedure”, che tradotto in italiano significa procedura di escissione elettrochirurgica ad ansa. Molti altri acronimi (LLETZ, LLEC, conizzazione ad ansa) vengono usati per descrivere questa metodica. Si tratta di una tecnica che serve a diagnosticare e/o curare il collo dell’utero di donne con Pap-test anomalo. La LEEP utilizza un generatore di energia elettrica ad alta frequenza, attaccato ad un sottile filo ad ansa che, quando stimolato, funziona come un bisturi preciso e rapido. Questo strumento viene diretto verso un’area anomala del collo dell’utero e può essere usato per rimuovere il tessuto in modo rapido, efficace ed indolore.

Quando è indicata la LEEP?

La LEEP è indicata in tutte le donne con Pap-test significativamente anomalo a scopo diagnostico e/o terapeutico. Viene eseguita sotto visione colposcopica, in quanto l’ingrandimento garantisce una migliore visualizzazione delle aree anomale presenti sul collo dell’utero.

Come si fa la LEEP?

La LEEP è una procedura che viene eseguita in regime ambulatoriale o di Day-Hospital da un ginecologo esperto. Il tessuto prelevato durante la procedura viene inviato ad un patologo esperto per l’analisi al microscopio.
In primo luogo è necessario che la paziente svuoti la vescica, che tolga tutti gli abiti al di sotto del punto vita e che si distenda sul lettino ginecologico appoggiando la schiena e posizionando i piedi negli appositi supporti metallici. Questa posizione è necessaria affinché il ginecologo possa esaminare la vagina e l’area genitale.
A questo punto, egli introdurrà uno strumento in vagina chiamato speculum, allo scopo di allontanare fra loro le pareti vaginali e di consentire così la visualizzazione dell’interno della vagina e del collo dell’utero. Il colposcopio verrà quindi posizionato all’ingresso della vagina in modo che il ginecologo, guardando attraverso il microscopio, abbia una visione ingrandita della superficie della vagina e del collo dell’utero. Le superfici da esaminare verranno quindi delicatamente tamponate con un batuffolo di cotone imbevuto di acido acetico e, talvolta, di una soluzione iodata (soluzione di Lugol). Queste sostanze, applicate sulle mucose in esame, hanno infatti la capacità di mettere in risalto le aree anomale presenti.
Una volta identificate le aree anomale, l’operatore inietterà nella cervice una piccola quantità di anestetico locale.
Prelevato il campione chirurgico, verrà rivisto per l’esame istologico definitivo.
Nel complesso, la procedura dura da 10 a 15 minuti a partire dal momento dell’anestesia.

Come bisogna prepararsi alla LEEP?

Dato che la procedura viene effettuata contestualmente alla colposcopia, per la preparazione alla LEEP sono validi gli stessi, semplici accorgimenti da osservare prima di una colposcopia.
Non usare lavande, ovuli, creme vaginali, né tamponi nelle 48 ore precedenti la LEEP. Sarebbe preferibile inoltre evitare rapporti sessuali in questo lasso di tempo. Sia il traumatismo legato all’atto sessuale che l’uso di sostanze intravaginali possono infatti variamente alterare o mascherare le cellule della superficie del collo dell’utero.
E’ necessario effettuare la LEEP in un periodo del ciclo in cui non vi siano mestruazioni né perdite ematiche, in quanto la presenza di sangue potrebbe interferire con una buona visualizzazione delle caratteristiche della mucosa in esame. Il momento migliore per effettuare la procedura è infatti nella fase precoce del ciclo mestruale, cioè a 10-20 giorni dalla comparsa della mestruazione.
Non occorre alcuna preparazione intestinale particolare. Il giorno della procedura si può mangiare normalmente.

Cosa bisogna aspettarsi dopo la LEEP?
  • Subito dopo la procedura è normale avere perdite di sangue di colore marrone scuro/nero. La quantità e la durata di queste perdite è estremamente variabile; in genere si tratta di un sanguinamento contenuto che solo raramente si protrae per più di 15 giorni. Può essere comunque utile usare assorbenti igienici (non un tampone). In alcuni casi la perdita di sangue può avere colore rosso vivo, particolarmente tra il sesto ed il quattordicesimo giorno dalla procedura.
  • Il dolore non è un sintomo riportato frequentemente. Talora possono tuttavia comparire, specie nel giorno successivo all’esecuzione della procedura, dei leggeri crampi al basso addome, simili al dolore mestruale. In questi casi è possibile usare un comune antidolorifico.

Il lavoro e le normali attività quotidiane possono essere riprese il giorno stesso. L’attività fisica pesante andrebbe invece sospesa per i 3 giorni successivi alla procedura.
Per 3-6 settimane dopo la procedura, la paziente dovrebbe evitare rapporti sessuali, uso di tamponi, ovuli, creme, irrigazioni vaginali (salvo specifica prescrizione) nonché bagni in acqua calda o con idromassaggio.

Quali sono i rischi della LEEP?

Rischi e complicanze si verificano in un numero estremamente ridotto di pazienti. Essi comprendono:

  • Sanguinamento imponente (superiore a quello di un normale flusso mestruale)
  • Emissione di sangue misto a coaguli
  • Dolori addominali acuti
  • Febbre
  • Perdite maleodoranti
  • Incompleta rimozione del tessuto anomalo
  • Restringimento dell’orifizio cervicale (stenosi cervicale)
  • Infezione
  • Taglio o bruciatura accidentale di tessuto normale (generalmente a causa dei movimenti della paziente durante la procedura).
Bisogna fare dei controlli dopo la LEEP?

In genere la prima visita di controllo viene programmata a 3 mesi dalla procedura. Le visite successive saranno effettuate per il primo anno ogni 3 mesi, per il secondo ogni 6 mesi e successivamente con cadenza annuale.

La paziente dovrebbe contattare invece immediatamente il proprio ginecologo qualora compaia uno o più dei seguenti sintomi:

  • Sanguinamento superiore a quello di un normale flusso mestruale, emorragia e/o emissione di coaguli.
  • Dolori addominali molto forti, non responsivi ai comuni antidolorifici
  • Febbre superiore a 38.5°C
  • Perdite maleodoranti, con emissione di pus o con altre caratteristiche che preoccupano la paziente
Ci sono effetti a lungo termine dopo la LEEP?

Non ci sono studi a lungo termine che hanno valutato specificamente questa procedura riguardo alla fertilità, alla gravidanza, al parto. Tuttavia l’effetto sul collo dell’utero è pari o minore a quello associato ad altre procedure quali  la conizzazione chirurgica o il laser. Con la sola eccezione della conizzazione cervicale profonda, nessuna di queste procedure sembra associata ad un incremento del rischio di sterilità, aborto o parto prematuro. Di conseguenza, a meno che il taglio con l’ansa non sia insolitamente esteso, è estremamente verosimile che la LEEP non si associ ad un aumento del rischio di tali effetti collaterali.
Sembra anzi che la maggior parte delle pazienti sottoposte a LEEP, abbiano una maggiore facilità all’atto del primo parto. Dati preliminari sulla fertilità dopo la procedura sembrano inoltre eccellenti.